Aarn Peak Aspiration 2008: prime impressioni
Queste sono le mie conclusioni subito dopo aver ricevuto questo bodypack, cioè prima di provarlo sul campo. Potete trovare una descrizione delle caratteristiche generali del Peak Aspiration qui e un approfondimento sul suo sistema di carico qui.
Documentazione disponibile
Il sito di Aarn Design ha una pagina riservata al Peak Aspiration, che descrive le caratteristiche principali dello zaino e gli accessori con esso compatibili. Attenzione però! Ad aprile 2008 quella pagina non è ancora completamente aggiornata: il modello 2008, quello acquistabile oggi e descritto (al momento) solo in questo articolo, è leggermente diverso. A parte la dimensione e il materiale delle tasche esterne, il Peak Aspiration 2008 non ha, ad esempio, tasche interne per serbatoi dell’acqua tipo Platypus o fori per il passaggio dei relativi tubi come risulta da quella pagina. Anche quest’altra recensione, vecchia ormai di due anni e mezzo, è utile per avere un’idea generale ma non per capire com’è lo zaino oggi. Esiste anche un manuale d’uso del Peak Aspiration che spiega con tutti i dettagli, purtroppo soltanto in inglese, come regolare schienale, spallacci e cinturone.
Conclusioni
Il Peak Aspiration sembra senz’altro una zaino di buona qualità: leggero ma robusto, capaci di durare per anni se trattato con un minimo di cura e attenzione.
Le tasche, di cui parleremo in dettaglio in un altro articoli, sono fissate a spallacci e cinturoni con un sistema molto intelligente, che le mantiene in posizione grazie a un gioco di contrappesi, senza sollecitare troppo (cosa che richiederebbe componenti più grossi e pesanti) nessuno dei punti di aggancio. Insomma, non solo la teoria di partenza sembra eccellente, nel senso che non c’è dubbio che a camminare dritti ci si stanca di meno, ma il bodypack sembra un ottimo modo di metterla in pratica e il Peak Aspiration un’ottima realizzazione di questa teoria. Le prove sul campo, i cui risultati verranno ovviamente pubblicati su Strider, diranno se questo è vero o no.
Anche prima di iniziare a marciare, c’è comunque una cosa da dire sul Peak Aspiration che, immagino, è vera per tutti gli zaini di Aarn: questo è uno zaino che richiede più attenzione degli altri. Fibbie, ganci, cinghie e altri componenti sono ben fatti, ma l’intero sistema è sensibilmente più complesso di uno zaino normale. Bisogna quindi fare più attenzione quando lo zaino non è sulla nostra schiena, ovvero nella regolazione iniziale di spallacci e cinturone, o durante i trasferimenti, cioè quando si infilano zaino e tasche nel bagagliaio di un’auto o nel portapacchi di un treno.
Le parti del Peak Aspiration che mi piacciono meno, anche se sono ben fatte e molti escursionisti le troveranno sicuramente assai utili, sono il cordino di compressione e le tre tasche esterne elasticizzate. Si tratta innanzitutto di gusto personale, o se preferite di una fissazione: sia per ragioni estetiche, sia per non rischiare di perdere o rovinare alcunchè io faccio sempre di tutto per non avere mai nulla all’esterno dello zaino, cioè legato o infilato in tasche aperte. Oltre a questo, meno “appigli” ci sono per rami bassi, maniglie sui sedili dei treni e simili, più mi sento tranquillo quando mi muovo nel sottobosco fitto o in altri ambienti ristretti.
Data la presenza delle tasche frontali e la chiusura stagna sarebbe interessante, per chi ci tiene a ridurre al minimo il peso, se l’intero coperchio fosse rimovibile o se non ci fosse affatto. In effetti, Aarn ha un altro modello, il Featherlite Freedom, fatto proprio in questo modo e quindi più leggero. Il vantaggio del Peak Aspiration è che, a differenza dell’altro, è compatibile con le tasche frontali più grandi di Aarn, le Expedition. Come abbiamo già visto nella presentazione dei body-pack di Aarn non ha molto senso comprare un body-pack se non si intenzione di usarlo come Aarn stesso suggerisce, cioè con le tasche frontali Aarn più grandi possibile.
Cosa manca? Confrontando il Peak Aspiration con altri zaini che hanno più o meno la stessa capacità, verrebbe da dire: tasca interna per sacca dell’acqua, accesso dal fondo, divisori interni. In realtà queste cose non servono se si usa un body-pack, o comunque se ne dovrebbe sentire molto meno la mancanza. In un messaggio email Aarn Tate mi ha spiegato che “noi incoraggiamo i clienti a portare l’acqua nelle tasche frontali. Le sacche dell’acqua con cannucce sugli spallacci e simili sono state inventate, in realtà, semplicemente perchè è difficile, mentre si cammina, tirar fuori la borraccia per bere da uno zaino tradizionale. Le sacche sono facili da usare in quel modo, ma molto più complicate da infilare o estrarre da uno zaino pieno”. Sempre grazie alle tasche frontali, molti escursionisti non avranno bisogno di zaini talmente grandi che dover avere un’apertura sul fondo, e gran parte degli oggetti di cui si ha bisogno spesso andranno nelle tasche stesse.