Teli da rifugio per escursionismo in solitaria: i Tarptent Contrail e Rainbow
Con dei buoni teli si fanno ripari più spaziosi e comodi dei sacchi da bivacco. Ripari in cui c’è spesso spazio per cucinare durante una tempesta e che, in qualche caso, potrebbero essere addirittura più leggeri dei sacchi. Anche nell’escursionismo spesso sono le piccole aziende, non le multinazionali, quelle che innovano di più e comprare da loro è una buona cosa da diversi punti di vista. È facendo ragionamenti di questo genere che ho scoperto Tarptent (il significato letterale è “tendatelo”) e i loro interessanti tendine aperte, versioni moderne dei teli da bivacco tradizionali.
L’anno scorso ho deciso che volevo saperne di più sui Tarptent monoposto e ho quindi contattato Henry Shires, il proprietario dell’azienda. Ne è venuta fuori la conversazione che segue, riformattata da me come intervista per una maggiore leggibilità. Come al solito, non esitate a richiedere altre domande per Henry nei commenti!
Il Rainbow
Strider: Partiamo dal rifugio Rainbow: è un modello monoposto?
Henry: Sì, ma ci si possono far entrare due stuoie o piccoli materassini affiancati se necessario. Altrimenti, lo chiamerei un bivacco monoposto ma spazioso.
Strider: è possibile cucinare all’interno del Rainbow con un fornelletto ad alcool in caso di pioggia? A guardare le foto, non sembra che riuscirebbe tenerlo all’asciutto, mi sbaglio?
Henry: Io l’ho fatto tenendo il fornelletto sotto al becco o “pergoletta” frontale. C’è quel tanto di spazio che basta per riuscire a fare una cosa del genere, se proprio devi, ma non è certo stato progettato per cucinarci.
Strider: Che mi dici dei venti di traverso? Immagino che lo si debba montare con il lato corto rivolto al vento per una maggiore stabilità e se il vento cambia durante la notte (cosa assai frequente qui in Italia in certe zone), iniziando a soffiare contro i lati più lunghi del rifugio?
Henry: Il Rainbow è abbastanza stabile purchè sia stato correttamente montato con picchetti ai quattro angoli, sul lato posteriore e sul becco frontale. Ci sono anche agganci per altri picchetti lungo la fodera del paletto e lungo l’orlo del becco.
Strider: Sono davvero necessari i bastoni da trekking per montarlo? In caso contrario, quanto ci si rimette in stabilità se si monta il Rainbow senza? I bastoni da trekking non sono realmente utili o utilizzabili in certe parti degli Appennini, in cui una buona parte dei sentieri sono in mezzo alla vegetazione fitta, e talmente stretti che sarebbero più un problema che un aiuto.
Henry: Il Rainbow si monta benissimo senza bastoni da trekking. I sei picchetti inclusi nella confezione sono tutto ciò che serve, è usando bene i picchetti che si ottiene la massima stabilità.
Strider: Il Rainbow ha un palo curvo, vero? Altrimenti come potrebbe star su e avere quella forma? Lo chiedo perché è una cosa che non si riesce a capire dal foglio d’istruzioni sul sit.
Henry: sì, il palo del Rainbow è un arco composto da diversi segmenti uniti da cordini interni, che si monta inserendolo nella manica gialla visibile nelle figure.
Il Contrail
Strider: OK, ora passiamo al Contrail, che è davvero bello e probabilmente più adatto agli escursionisti italiani, o dell’Europa meridionale in generale. Il suo becco frontale coprirebbe un fornelletto durante un temporale, non è vero?
Henry: sì, e molto meglio del becco del Rainbow.
Strider: La pagina Web del Contrail dice che per montarlo serve un bastone, da trekking, o no. Puoi darci qualche altra informazion su questo punto? In particolare, che tipo di bastone si dovrebbe comprare per essere sicuri che vada bene con il Contrail? (diametro e lunghezza, forma delle estremità, materiale consigliato…)
Henry: Confermo che per il Contrail serve un palo frontale. Noi ne vendiamo (peso 60 grammi, costo 5 dollari) ai clienti che non usano bastoni da trekking. Inoltre, poichè il palo è leggero e flessibile, io consiglio di prendere anche un picchetto in più per aumentare la stabilità, agganciandovi l’apice del rifugio con un tirante.
Strider: In aree ricche di sottobosco, come quelle che si trovano lungo molti parchi e sentieri dell’Europa meridonale, a volte si è costretti a usare un sacco da bivacco, anche se ha molto più condensa, nessuno spazio per usare un fornelletto e così via… soltanto perché spesso non c’è nè abbastanza spazio per montare tendine come queste nè alberi adatti per agganciarci un’amaca. Avete mai pensato a fare versioni più piccole di questi rifugi monoposto, grandi lo stretto necessario per una persona di media statura più il suo zaino? Il peso guadagnato renderebbe questo bivacco ancora più interessante per l’escursionismo leggero di quanto già non sia.
Henry: la lunghezza del Contrail è in buona parte semplicemente una conseguenza delle due “ali” anteriori, quelle che (soprattutto se si usa un bastone da trekking rigido) consentono alla parte frontale del rifugio di avere picchetti solo agli angoli. Quelle ali devono sporgere abbastanza in fuori da tirare in avanti il rifugio, quindi accorciarle significherebbe perdere in stabilità. Il Rainbow ha un ingombro minore, quindi è una soluzione migliore per spazi ristretti.
Strider: Non c’è modo di montare il Contrail senza picchetti, vero? Se fosse possibile lo si potrebe usare anche su terreno roccioso. Non è realmente indispensabile, ma sarebbe un’ottima cosa.
Henry: No, non c’è modo di far stare in piedi senza picchetti un rifugio di quella forma, a meno di non aggiungere due lunghi pali ad arco e aumentare sostanzialmente il peso complessivo.
Domande valide per entrambi i modelli
Strider: Un rifugio senza cuciture sigillate e impermeabilizzate serve a ben poco sotto la pioggia battente che duri per tutta la notte, anche questo un caso non proprio infrequente durante escursioni primaverili o autunnali qui in Italia. Sigillare le cuciture da soli a casa, come spiegate sul vostro sito FAQ, non è proprio un lavoro facile o pulito. Potete sigillarle voi prima di spedire un rifugio? In caso affermativo, quanto aumenterebbero peso e prezzo?
Henry: Sì, se un cliente lo richiede possiamo impermeabilizzare noi le cuciture. Il costo è 15 dollari, l’aumento di peso intorno ai 30 grammi.
Strider: quale di questi due rifugi è più indicato per dormire nella neve?
Henry: Il Rainbow regge abbastanza bene alle nevicate, ma non è stato concepito per l’uso invernale, quando temperature molto basse e spifferi gelati sono la norma.
Strider: L’ultima cosa che non è chiara è se le le lunghezze e larghezze dei vari modelli scritte sul sito sono sono quelle complessive, esterne, o solo quelle della “camera” interna. Sarebbe utile avere disegni comparativi, come quelli che già fornite per altezza e forma di altri rifugi Tarptent.
Henry: Sì, è vero, quelle pagine possono creare confusione, mi scuso per questo. Noi forniamo sia le dimensioni della calotta esterna, sia quelle dei pavimenti di ogni rifugio. I pavimenti sono completi di canaline di scolo e sono connessi alla calotta con tessuto tipo zanzariera. Per aiutare i visitatori a varsi un’idea più accurata dello spazio e della distanza fra calotte e pavimenti di ogni rifugio abbiamo pubblicato viste in trasparenza sia del Contrail che del Rainbow. Sul sito sono disponibili gli stessi diagrammi anche per tutti gli altri nostri rifugi: